domenica 12 dicembre 2010

La calma

Una cosa che mi piace molto è la calma del sudamerica. 
La gente, almeno mi pare, è meno di corsa e meno affannata... io da europea inglesizzata faccio ancora fatica a calarmici dentro. La lentezza del commesso al supermercato mi irrita non poco. Ma il mio irritarmi è solo mio, perché lui non accelererà... che fretta c'è?
Qui è un po' come il nostro sud, è tutto più easy-going.
Qua il caffè non lo prendi al bancone del bar, di fretta. Qua ti siedi al tavolo e aspetti che te lo portino con il bicchiere d'acqua. Perché se non hai il tempo di sederti 5 minuti per un caffè, allora tanto vale. Che te lo prendi a fare 'sto caffè? Non è un sorso di liquido per ricaricarti e farti ripartire in fretta e più energico. No, il caffè è un momento. Un momento per te, un piacere.
Ieri sera dopo lezione, dovevo correre in un'altra milonga dove mi stavano aspettando. Scendo giù nella metro ma l'ultima corsa se n'era già andata... il personale che gestisce la stazione mi dice di prendere la metro in direzione opposta per una fermata e poi autobus...
Scendo giù e aspetto. Aspetto. Aspetto... continuavo a guardare l'orologio... Niente metro e aspetto. Dopo un po' mi convinco di aver capito male e me ne ritorno su.
L'uomo della stazione, prossimo alla pensione, da 12 anni sempre a lavorare nella stessa fermata, con sguardo stupito mi chiede che ci facessi lì su... rispondo che la metro non arriva!
Mi sorride e mi fa, tranquilla, ci vuole pazienza, la metro arriva sì, ma tranquilla che fretta c'è?
Già, mi chiedo: che fretta c'è? Nessuna...
Me ne riscendo giù e mi rimetto ad aspettare, pensando che correre sempre così di fretta in avanti, nel tempo, non mi permette di esserci nel presente.

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