mercoledì 1 dicembre 2010

Due passi fuori porta...!

Stamp! Stamp! Altri due timbri nel passaporto. Uruguay!
Ore 10.00 locali (quindi +1) porto di Colonia del Sacramento, una piccola cittadina praticamente di fronte a Baires, attraversando il Rio della Plata. Rio dalle acque marroni dovute alla presenza delle sabbie e terre che si trascina da chilometri e chilometri di scorrere...
La giornata è cominciata prestissimo, alle 6 e solo dopo tre ore di sonno, per essere alle 6.45 alla Darsena Norte al porto di Baires per fare l'imbarco (che assomiglia abbastanza a quello di un aereo visto che cambi stato...)
Fatto il check-in mi bevo un caffè macchiato e poco dopo mi dirigo sulla nave (ma piccola, eh!). Fa un freddo boia a causa dell'aria condizionata... per fortuna una ragazza mi spiega che sul retro fa meno freddo. Ottimo consiglio che utilizzerò al ritorno!!
...
All'arrivo sull'altra sponda il sole si è già ben levato e si sente che sarà una giornata calda. Il meteo dice che ci son stati 30 gradi, non mi stupirei se avesse ragione... per fortuna Colonia è circondata su tre lati dall'acqua ed il vento può passare. Oggi una brezza piacevole la attraversava e ne toglieva l'arsura più fastidiosa, lasciando solo quel senso di calore diffuso.
Passeggio in lungo e in largo, in poco tempo Colonia la si visita, la parte da vedere sono davvero quattro strade in croce... ma così belline che è bello farci il giro anche un paio di volte. Faccio foto e mi guardo i tanti fiori viola e fucsia che macchiano di colore le pareti delle case. Non so se per il caldo o per cosa, ma le strade erano quasi deserte... qualche turista a camminarci in mezzo ma poca gente del posto... in alcune vie sembrava fosse l'ambientazione di un film, e dove, girato l'angolo avresti potuto vedere le strutture che reggono la scena...
Anyway... arrivata l'ora di pranzo mi metto sotto gli alberi di un ristorantino che ha uno scorcio sul rio... questa volta sto ben attenta a non ordinare qualcosa che contenga cervello... i ravioli sono buoni, buoni davvero... così come il sugo casereccio... 
Scendo giù verso il porticciolo, mi stendo al sole a fare siesta. Il tempo passa.
Pian piano si avvicina l'ora del rientro, faccio ancora due passi e mi fermo a mangiare un gelato  in una viuzza sperando rinfreschi un po'... 
Stanca dalla levataccia e ben cotta dal sole mi avvio verso il porto e torno.

















Nessun commento:

Posta un commento