giovedì 18 novembre 2010

Traversata effettuata!

Eccoci a scrivere da terra argentina.
Breve resoconto del viaggio:
Arrivo al Marco Polo con stra anticipo, esagerato anticipo, l'autobus successivo da P.le Roma mi avrebbe fatta arrivare comunque ancora prima dell'apertura check-in. Anyway... Imbarco il bagaglio e ricevo i due biglietti. Uno per volo. Ovvio, forse, ma io me ne aspettavo uno unico... Regolare passaggio dalla parte dei gates, mi siedo ad attendere.
Partenza verso le 20.00 da Venezia, da lì a tempo zero io dormivo... la mia classica oretta di pennica in volo. Arrivo a Madrid dopo 2 ore e 10 circa. Volo tranquillo e atterraggio stupendo, che quelli della Ryanair e pure quelli della Easyjet si sognano. Anzi, ci sbaverebbero proprio dietro ad un atterraggio del genere. In volo l'inglese del capitano spagnolo è pessimo. Perché lo dica io vuol dire che lo era per davvero... capito 'na mazza... a parte la cosa essenziale: chi prosegue per BAires deve fare presto (tempi stretti causa leggero ritardo) e non perdersi in aeroporto (che scoprirò essere davvero enorme!!). Scopo di tutto: trovare al più presto il gate B23. Lo troverò, ne sono certa...
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Chi come me prosegue per BAires sale nell'aereo nuovo. Il mio posto è subito all'inizio dalla parte della coda. 44E... Tempo di imbarcare tutta la gente e l'aereo verso le 00.45 si muove.
I tre biscotti che mi aveva regalato il buon Franco per il viaggio (per la precisione uno per ogni 4 ore di volo) erano già stati divorati tra Venezia e Madrid. Io ho fame. Da lì a poco comincia la distribuzione del rancio: una confezioncina di coslow e del pane, una scatoletta tipo take-away cinese con un riso scotto alle verdure e della torta al cioccolato. Magari oggi non direi lo stesso, ma tutto era buonissimo... Dio che fame che avevo!! Anche qui non si smentisce l'amore che ho sempre avuto per le mense... Tutti questi cibi hanno quel qualcosa che non so che mi piace un casino.
Mentre mangio mi guardo "Sex and the City 2". Ovviamente in inglese, e realizzo quanto lo so di più di quello che credevo e, a sorpresa, quanto mi manchi.
Sono ormai quasi le 4 ora italiana. Il sonno prende il sopravvento. Con un po' di ammaccature e informicolamenti e cose strane, dormo. Mi sveglio un paio di volte ma nel compenso mi riposo. Verso le 11 ora italiana servono la colazione. Anche il caffè era buonissimo!!
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Scorgo un posto libero vicino al finestrino e mi stabilisco lì così da godermi un po' il paesaggio e l'atterraggio.
Passo sopra il l'Uruguay, attraverso il Rio de la Plata e... Buenos Aires arriva. Comincio a riconoscerne la forma che ho sempre visto su cartine, guide e Google Maps. Buenos Aires è davvero immensa, ma non molto alta.
Da lì a poco si atterra. Alle 9.20 ora locale siamo a terra, fila al controllo passaporti. STAMP! STAMP! il mio primo timbro sul passaporto intonso è stato apposto. Il secondo dice "validità 3 mesi"... per un attimo ho pensato, "why not!?"
Il bagaglio tarda un po' ad arrivare, ma c'è... 10.30 sono fuori dall'aeroporto con un taxi prenotato. 130 pesos per quella che sarà quasi un'ora di macchina. Il tassista è un buon uomo. Ci parliamo a nostro modo. Il suo italiano è migliore del mio spagnolo. Gli piace l'Inter perché ha tanti argentini che ci giocano... mi dice che ci sono 25 gradi e saranno 27 nel pomeriggio. E' vero fa caldo e la brezza che c'è è davvero piacevole. La macchina corre e io sono emozionata. Ancora tanti pensieri nella mente e nel cuore ma che cercherò pian piano di far collassare in uno stato di serenità.
Il tassista mi dice che l'aeroporto è distante circa 32 Km dalla Capital Federal, c'è traffico e guidano a caso. Ma mi fido e mi faccio trasportare.
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Arriviamo in via Araoz, 2XX5... è il mio posto. Il gentil tassista mi saluta con una forte stretta di mano, mi augura buona fortuna e una bella permanenza.
Mi avvicino alla porta a vetri, il portiere che mi vede mi viene incontro, facendomi capire che era a conoscenza del mio arrivo. Salgo in ascensore, 4° piano.
Mi apre Rosa, una bellissima signora che assomiglia alla nonna protagonista del Titanic. Stessi occhi azzurri che svelano la sua origine russa e sorriso sveglio. La sua disponibilità e accoglienza sono disarmanti. E una donna in gamba. Mi dice la sua età, per un attimo credo menta. Io le davo 72 anni... di anni ne ha invece 88!!
Mi mostra la casa, mi spiega due cose... pranziamo assieme e poi ci salutiamo.
Il mio pomeriggio caratterizzato da un'assenza di stanchezza lo passo passeggiando nel quartiere sotto casa.
Mi prendo il mio primo caffè con lece che altro non è che un cappuccino e bicchiere d'acqua, come andrebbe sempre servito un caffè. Il posto si chiama "Società di caffè", la cameriera è sorridente e io sto bene. Leggiucchio la guida e capisco bene dove sono... poi pian piano mi riavvio verso casa per un po' di relax.






2 commenti:

  1. Leggere la descrizione del tuo viaggio mi ha fatto ripensare al mio arrivo a Shanghai da sola e mi sono emozionata :)
    Che bella sensazione (ed esaltante) quella di arrivare sola in un posto nuovo, con tutta la libertà di ricominciare...!

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