domenica 6 febbraio 2011

Parole su Baires #5

I rubinetti di Buenos Aires perdono, se non tutti, quasi. E non fa molta differenza se siano in una casa bella e nuova o meno, in un locale raffinato o mezzo diroccato, i rubinetti tendenzialmente perdono. 
L'argentina è un paese ricchissimo d'acqua, forse per questo si presta poca attenzione a questo aspetto...
Ieri pomeriggio siamo stati a casa di un'amica e il rigoletto che usciva dal rubinetto del lavandino era chiaro e presente e costante... come in pizzeria, dove si apre di volta in volta l'acqua con la chiave a pappagallo e spesso per difficoltà del gesto (perché oramai la vite è tutta spanata e schiacciata) lo si lascia un po' così...
Eppure gli idraulici non mancano...
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Dai balconi dei palazzi della città, guardando giù, si vedono macchine parcheggiate al lato della strada... le osservo e vedo che sono diverse, diverse da quelle che si vedrebbero dal balcone di una città europea. I modelli, quasi tutti, sono più quadrati e più "a scatoletta" con muso e culo squadrati, come le auto che mi ricordo circolare nella mia adolescenza. Ovviamente hai macchine più nuove e più aggiornate, ma in proporzione molto bassa rispetto all'intero parco macchine.
In questa fila di auto parcheggiate che vedo, circa una ventina, solo 3 sono macchine "contemporanee".
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Il rito del vuoto a rendere. Il principale è quello della birra, ma hai anche quello della coca-cola e simili. Ma quello della birra è quello che m interessa.
La bottiglia la compri la prima volta che compri una bottiglia di birra, poi di volta in volta si ritorna il vuoto e la birra costa meno.
Io ho una bottiglia di birra vuota nell'angolo della mia camera, a fianco alla porta. Quando si scende a far la spesa si scende con il vuoto. Quando invece si fa la spese di ritorno da un giro fuori si pensa: "mannaggia, ho la bottiglia in casa" e la birra non si compra, almeno io... Preferisco farmi un giro giù dopo con il vuoto quando mi servirà... 
Quando ci spostiamo la sera, se non si va in locali o in milonga a ballare, ma invece ci si ferma in un luogo all'aperto a chiacchierare, si parte con un paio di vuoti che verranno lasciati in un qualche negozietto (o chino) in cambio di due birre piene.
Mi piace il giro e il movimento delle bottiglie, perché ovviamente non devono essere riportate solo dove si sono comprate, quindi è tutto un giro, unità che si spostano di luogo in luogo, l'importante è che il numero alla fine corrisponda... è anche una questione di conoscenze e di "importanza sociale" (scherzo) nel senso che se sei conosciuto perché vivi in zona, il vuoto è probabile che te lo prestino, e dopo o l'indomani il vuoto si rende... Forse non riesco a rendere l'idea dell'attenzione che si pone al vuoto a rendere, ma qua è davvero normale, almeno per i non miliardari dove qualche pesos sommato di volta in volta vogliono dir qualcosa...
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Sono tante, tantissime le situazione che vedo e noto e che vorrei descrivere. Adesso comincio a capire scrittori ma, meglio ancora, i registi. 
Riuscire a dare un taglio cinematografico, raccontare per immagini la ricchezza delle situazioni che vivo sarebbe fantastico. Riuscire in alcune scene a raccontare i personaggi che riempiono, anche per solo alcuni momenti, i miei giorni sarebbe fantastico. Tante storie e tante vite. Età sfalsate, racconti incredibili... ma forse è, ora, così dappertutto?
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L'università pubblica in Argentina, o per lo meno a Baires, è la migliore e davvero gratuita. La U.B.A.(Università de Buenos Aires) pare sia la migliore in assoluto qui in città.
Poi ti spiegano questo, e non capisci... o almeno, adesso "forse" capisco... allora:
L'università pubblica è migliore di quella privata (?), un datore di lavoro se deve scegliere tra una persona che ha studiato in una pubblica o in una privata, sceglie che ha studiato nella prima (?), laurearsi nella privata è più facile perché i professori aiutano e chiudono occhi, il mercato del lavoro lo sa e come già detto, preferiscono chi studia nel pubblico.
La domanda sorge spontanea: ma perché cavolo devo pagare se poi quello che ottengo è quasi uno svantaggio???
Non me ne capacito.
Se lo chiedo mi rispondono: perché nella privata sei più seguito, perché l'edificio è migliore, perché i professori o il personale fa meno sciopero, perché hai più servizi... vabbè, ma se tutto ciò poi mi penalizza nel settore del lavoro.... boh, davvero boh!!
Di certo nell'università pubblica si vede un fervore intellettuale e culturale che si è un po' perso nelle università italiane, le quali sono oramai quasi come una post liceo obbligatorio. Dove i ragazzi vanno, quasi per routine... 
Qua invece ho l'impressione che la gente che ci va la viva davvero come un'opportunità e come un modo per modificare una propria condizione sociale.
Ci penserò e mi documenterò su questo aspetto...
Alcune foto del parcheggio dell'università vicino a casa mia, dove spesso studenti si ritrovano a chiacchierare e a discutere tra loro in queste serate estive...




1 commento:

  1. ...chiedi se gli idraulici "fresano" i rubinetti. Penso di si, ma se per caso non lo fanno...vengo io.

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