mercoledì 5 gennaio 2011

Going to...

...Posadas - Misiones...
E` giovedi` 29 dicembre, alle 18.50 sono gia` a Retiro stazione degli autobus. Non quelli urbani di linea, ma corriere/pullman per lunga percorrenza. 
Linee e tragitti che come fili immaginari si srotolano per il territorio argentino, ne collegano parti, luoghi, citta` e genti.
Cosi` si sposta prevalentemente la gente "normale", la gente di qua... i voli interni sono lusso per pochi. Cosi` viaggiano pure gli europei che hanno deciso di vivere come gli argentini. Almeno fino a quando non diventero` capo degli architetti di tutto il mondo... cosa che vedo assai impropbabile, specialmente a breve termine :)
La signora accanto a me nelle panchine d'attesa, da che mi sono seduta, parla da sola e gesticola. Ho controllato e non ha auricolari all'orecchio. Parla sola... Sono indecisa se pensarla un po' matta o semplicemente una che dovra` esporre in una conferenza a breve e si ripete il discorso.
Il mio pullman partira` fra un ora. Se avessi saputo allora dell'esistenza di questo servizio, l'avrei usato anche per il viaggio alle cascate. Anche se un'ora e 45 contro 18 fa un po' la differenza. Io invece viaggero` per 13 ore. Solo 13.
Posadas, ma chi l'aveva mai sentita nominare prima. Cosi` come la provincia di Misiones. Cosi` come non sapevo che l'Argentina ha 23 provincie e 24 capitali. Che Baires e` la capitale dell'Argentina, ma che La Plata e` la capitale della provincia di Buenos Aires.
Il cartellone delle partenze e` in fronte a me. Se non mi assopisco coccolata dal tepore di questo tardo pomeriggio sono certa che partiro`. Man mano che i nomi di altre citta` si susseguono sul cartellone informativo, la curiosita` per poterle conoscere, vedere, toccare, attraversare corre e si impossessa di me. Ora li' scritta c'e` "Rosario"... guardero` com'e`.
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Cerco di capire a lungo in mezzo ad una marea di gente quale sia la piattaforma esatta per la mia partenza. Nell'organizzazione qualcosa non torna. Ti chiedono di presentarti 45 minuti prima e fin qui tutto bene. Ha senso... ma se la pèrtenza e` alle 20.02 e alle 20.00 non c'e` ancora scritto dove si dovra` montare... ovvio che partiro` in ritardo. Ma mi ripeto che e` sudamerica e la fretta va lasciata in un altro continente.
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Ho trovato il mio pullman, mi siedo. I sedili sembrano comodi e credo che lo saranno per le prime due ore... alle rimanenti 11 non ho nemmeno il coraggio di pensarci.
Da fuori si sente la voce attraverso il megafono di un uomo che chiama nomi e numeri... sembra quello dell'arrotino quando chiama la gente nelle case o un uomo di mercato che annuncia prezzi vari di cose varie.
Attendo la partenza.
Nel mio zaino el mate, yerba e thermos. Il mio primo viaggio con loro... non potevano mancare. Tutti hanno un mate con se´. Solo che ora mi sorge un dubbio... e l'acqua??? Mannaggia, non ce l'ho!
Il pullman si muove con solo 13 minuti di ritardo, incredibile. Sono le 20.15 ma l'orologio di bordo segna le 03.15 e io ho gia` finito le caramelle :) 
Mi sto muovendo, viaggio. Tutto prosegue bene, i sedili sono magici e stranamente non diventano scomodi. Ci portano da mangiare, per foruna, perche` ho fame. A breve la foto del vassoio. Per "dessert" una gelatina rosa/rossa che in situazione diversa non avrei mangiato essendo un agglomerato di roba sintetica e fluorescente. Ma ho fame. Le due ragazze davanti a me lasciano il vassoio intonso, preferiscono le loro enpanadas. I vassoi vengono gettati e noto nello sguardo dell'uomo seduto loro accanto la mia stessa espressione di pieta` per quel cibo sprecato. Credo che anche lui abbia ancora fame come me.

...le luci si abbassano e comincia un film. Il mio primo in spagnolo con sottotitoli inglesi. Perfetto! Si intitola "Motivos para NO enamorarse" (il no e`scritto in grande sulla locandina del film) e sembra cadere a fagiolo in questa mia vita. Il film scorre tranquillo e mi fa una compagnia immensa... film senza pretese ma che mi riguardero` di sicuro.
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E` notte e la distanza da Posadas diminuisce. La gente dorme. Io non riesco, vorrei vedere il niente che mi scorre attorno, vederla questa terra nuova e mai vista prima com'e`. Malgrado il buio vorrei avvicinarmi ad un finestrino. Mi alzo e mi siedo sugli scalini accanto alla porta d'entrata. Tempo 1 minuto e il secondo conducente mi chiede se volevo sedermi accanto all'autista nel posto libero (non prima di avermi pero` chiesto se non preferivo invece sdraiarmi in cuccetta con lui...). Opto per il sedile accanto all'autista.
Ora ho tutta la strada ben visibile davanti a me, una lingua di "asfalto" alternata a sterrato scorre sotto le ruote del pullman. Chiedo se per caso ci sia acqua calda. L'autista annuisce e comincia cosi` il rito del mate notturno. Io e lui a parlare di Argentina, luoghi e mate. Poi momenti di silenzio complice da compagni di viaggio. La memoria mi riporta ad un altro viaggio sola dove trascorsi parte della notte nella cabina di comando di una nave in mezzo a radar e cartine nautiche. Queste esperienze mi sanno sempre un po' di magia...
Io continuo a servir mate per lui e per me. Per lui e per me in un rituale mantrico. Mi incanta il passaggio del mate tra le mani di uno all'altra. Sono certa di subire solo io questa fascinazione del mate, per loro e` cosi` normale. Ma io me la godo, la assaporo, mi gusto il momento e la gestualita`. Mauro si chiama l'autista. E per un momento saluto lo zio...
Se penso che l'autista ha il mate in una mano, la sigaretta nell'altra e che a volte sorpassa... vabbè qua va cosi` e nel mentre mi racconta dei 4 colori verde dell'Argentina e di come cambia il paesaggio man mano che saliamo. Vorrei vedeli questi colori, casomai al ritorno viaggio di giorno.
Alle 4.30 di notte sono stanca. Saluto Mauro e provo a dormire. Dormiro` due ore solo, poi l'alba mi svegliera`.
Sono le 9 e l'arrivo a Posadas e` ormai vicino. Quando scendo fa caldissimo. Rivedo l'utista della notte, un sorriso e ci auguriamo Buena Suerte entrambi. 
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Scrivere questo post e` segno di grande tenacia e determinazione visto che sono in possesso di un computer con una tastiera improponibile, piena di sabbia rossa che fa incastrare un tasto ogni tre... oltre a non avere gli accenti corretti...

1 commento:

  1. sono felice di ritrovarti, mi sembri dentro ad una magia . quando ti rivedrò...in foto s'intende.
    riempiti di questo posto nuovo,...a presto M...a

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