lunedì 25 aprile 2011

Pellicole mentali

Più volte ho associato il mio passare attraverso la città e le situazioni che nascono in questo paese come a livelli di un videogioco, non nel senso di livelli da "affrontare" ma da assaporare nella sua stravaganza. Come se fossi una spettatrice attiva di uno scenario preesistente, strano e particolare, e io ci devo vivere e convivere ed esserne parte... o meglio, ciò che accade mi appare come pezzi di un film surrealista al limite dell'assurdo... 
E' cominciato tutto così, con una telefonata di un amico che mi proponeva una lezione privata di tango. Mi raccontò di questa persona conosciuta al pomeriggio in un corso di spagnolo che fa lezione di postura. La lezione era subito la sera stessa... Bene, dico, andiamo... La serata prometteva bene: lezione privata, cena e fine serata in milonga, alla Maldita Milonga. Di questo posto ho già parlato ma sprecherò di nuovo due righe, perché mi piace andare alla Maldita dove un'orchestra tipica di giovani musicisti ti fa sognare e passare due ore molto piacevoli. Suonano ogni due settimane e mi sono ripromessa che non me li vorrò più perdere... Anche perché è un'orchestra che fa bene ad orecchie e agli occhi...
Anyway, prima della lezione passo a casa di questo amico per un aperitivo prima di procedere con la serata. Tango di sottofondo per prepararci...
...
Arriviamo ben tranquilli alla lezione, pensavamo di essere in ritardo invece stava ancora terminando la lezione precedente, una lezione a tre coppie di americani... L'insegnante un inglese inglesissimo che insegna tango in Argentina... uhm... già strano...
Una signora strana, compagna d'insegnamento del maestro strano, ci dice di cambiar le scarpe. Eseguiamo la cosa nel mezzo di un mio primo imboresso generale. Cerco di calmarmi, Stefano mi supplica di fare uno sforzo e trattenermi. Impresa che si dovrà compiere nello spazio di un corridoio...
Quando arriviamo ed entriamo nella sala della lezione, vedo occhi ed orecchie attente ad ascolare il tizio che parla parla parla, parla di tango, spiega di tango, dice di tango ma non fa provare 'sti poveri americani... D'un tratto parte un tango, i "maestri" mostrano l'applicazione di ciò che stavano spiegando, e fin qua bene, solo che per spiegare si ballano tutto il tango, e si ballano pure il secondo e pure un terzo... uhm!? e noi? lì fermi a guardar solo? ...il tango si impara anche guardando, sì, ma più di tutto si impara ballando...
Vabbè, nonostante le mie gambe fremessero per ballare, e nonostante mi venisse da ridere tantissimo vedendo la supposta insegnante, sgraziatissima, ballare, attendo... Nel frattempo occhiate supplichevoli di Stefano per evitare le mie risa, effettivamente, moleste :)
...
Terminata la lezione, le coppie se ne vanno e finalmente i maestri son tutti per noi...
Michael arriva tutto sorridente, saluta Stefano... si rivolge poi a me chiedendomi da quanto ballassi tango. "Otto anni, anche se non sempre continuativamente, diciamo che ho iniziato otto anni fa", questa la risposta. Con un pizzico di soddisfazione vedo la faccia di Michael cambiare e perdere il sorriso... Il pensiero che gli si leggeva in volto era: E mo' come li intorto questi, non son turisti pivelli da fregare, di tango ne sanno...
Da questo momento partiva tutta una sequenza di situazioni assurde... la lezione non può cominciare perché terminano le batterie dell'I-pod, quindi ci incamminiamo verso casa di Michael. Ci dice che son solo due quadre ma ne avremmo camminate 15!! In tutta la strada Michael continua a dirmi che lui insegna un tango un po' aperto, non nell'abbraccio serrato perché il milonghero stretto è più difficile... perché bisogna essere davvero bravi per ballarlo, mi dice, nel milonghero non si può barare, gli errori si sentono tutti...
??? Eh...!? non potevo credere che stavo ascolando ciò da un "maestro"... insomma, la fiera del "metto le mani avanti"...
Entriamo nell'appartamento e vediamo i due che cominciano a spostare mobili allo scopo di creare uno spazio consono per una "lezione" mentre noi due guardavamo esterefatti tutto questo indaffaramento...
Insomma, non sto qua a spiegare tutta la sequenza di avvenimenti passati in un'ora e mezza, avvenimenti al limite dell'assurdo, dove le lacrime da imboresso oramai non provavo nemmeno più a trattenerle, mentre Stefano mi implorava un minimo di contegno, con 'sto tizio che straparlava di teoria di tango...
Insomma, nell'insieme una splendida lezione... non mi divertivo e ridevo così da un po'!!
Siamo usciti ancora con le guancie (io) doloranti dalle risa ed entambi con la sensazione di essere in un film e che cose così sono parte di questa città, bello viverle!!

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