giovedì 25 agosto 2011

Fuori tema


E se hai 10 ore in più che fai?
Fai una passeggiata e pranzi a Madrid!
...
Dopo aver camminato tutta la mattina in mezzo ad una città che ancora si stava svegliando, sbadigliando pigramente ad un sole estivo che pian piano sorgeva, arriva il momento di sedersi. Fintanto che le gambe ce l'hanno fatta a girare per le strade, alimentate dall'entusiasmo di essere qua e di sfruttare anche queste poche ore a disposizione, ho camminato. Poi d'improvviso mi sono resa conto che basta... la necessità di sedersi era impellente e via, allora, a recuperare il posticino che avevo visto aprire la mattina e che mi era piaciuto sin da subito.
Da un lato ha pareti rivestite in marmo con incastonate nel centro mattonelle dai colori verde scuro, rosso bordeux e oro. I motivi floreali e "farfallari". La parete opposta è tutta di ceramicha dai colori azzurri e rossi. A colpo d'occhio mi richiama le ceramiche arabe, ma osservando con maggior attenzione mi rendo conto che, no, non è così.
I tavolini anch'essi con un ripiano di marmo poggiato sopra gambe di ferro nero. Sgabelli di legno come girotondo.
Mentre scrivo sto aspettando che arrivino le 11 per poter predere delle tapas, adesso è ancora troppo presto. Un pranzo al contrario, cominciato dal caffè per imbrogliare un po' il tempo... poi tortilla e pane tostato con salsa di pomodoro.
Mi è piaciuto vedere Madrid svegliarsi.











CCSM

Il CCSM -Centro Culturale Gral San Martin- (Corrientes 1550) mi dicono sia il più grande centro culturale pubblico dell'Argentina.
Un edificio multi piano, che sorge nella Broadway di Baires, Corrientes appunto. E' questa un'avenida piena di numerosissimi teatri, che spaziano da teatri comuni al nostro immaginario a piccoli, piccolissimi teatri nati in appartamenti, i quali sono senza palcoscenico e senza platea. Solo un unico spazio comune. Come un po' il Flat di Mestre.
Questo centro culturale è uno dei più importanti per ciò che concerne lo studio di discipline artistiche, il quale fornisce laboratori e corsi di teatro, danza, e come di restauro antico, scrittura creativa, drammaturgia. Insomma, un pullulare di stimoli e fermore intellet-cultural-artistico.
La primaria e fondamentale e importante (e quindi determinante) condizione di questo atelier artistico è appunto la sua connotazione di spazio pubblico, che garantisce la libera espressione e studio a qualsiasi livello di classe sociale. Cosa fondamentale sempre. Specialmente nel terzo mondo.
Purtroppo da anni ormai è in corso una trattativa --dopo la scelta politica di Macri-- di cedere questo spazio pubblico a privati. Questa scelta comporterebbe di sicuro la privatizzazione degli spazi e, probabilmente, anche l'adibire con il tempo l'edificio ad usi differenti, e questa sarebbe davvero una grande perdita.
Tra le varie cose, una che verrebbe meno è la Sala Alberdi, al 6° piano. Un teatro né piccolo né grande ma che da sempre garantiva la possibilità di mettere in scena i pensieri e le interpretazioni dei giovani.
Da un anno un'occupazione permanente è in atto. Giovani studenti di discipline artistiche che, decisi a non farsi scippare questo spazio, dimorano lì sette giorni su sette, proponendo un variegato programma artistico in tutti i giorni della settimana. Fintanto che l'occupazione è garantita, meno probabilità ci sono che avvenga la cessione.
La cosa che a loro preme di più è la divulgazione di quanto sta accadendo. Un passaparola per rendere più evidente la loro protesta. Questo un piiiiiccolissimo contributo.
Io sono venuta a conoscenza di tutto ciò perché sono stata a vedere un gruppo che suonava. Las Taradas, 6 ragazze ben affiatate, brave e molto divertenti.
...l'audio da camera non è dei migliori, però...: 
"Guaglione" - di Giuseppe Fanciulli http://www.youtube.com/watch?v=dX5Q4TcVkiY
"Cocaine Blues" de T.J Arnall http://www.youtube.com/watch?v=iutUxY8Iwmo
"Cartas a Eufemia" de Pedro Infante http://www.youtube.com/watch?v=isxP_PvbEnw

giovedì 18 agosto 2011

S'è arenato tutto

Dico, qua s'è arenato tutto... no, non parlo dell'Argentina ma di questo blog e del tempo e attenzione che gli dedico. Nonostante ogni giorno mi dica: "Cavoli, questo che è successo --o il posto visto, o la persona conosciuta, o l'esperienza fatta-- devo scriverlo sul blog!!", le parole non arrivano a riempire le pagine virtuali di questa specie di racconto.
Come si può spiegare l'onda che c'è a La Cigale e della splendida musica suonata dalla banda, il tutto dentro questa atmosfera tranquilla e a suo modo raffinata. 
Come spiegare le feste private di Mr "40 milioni di dollari di fatturato annuo" --che per privacy lasciamo in incognito-- con vista dal 16° piano, con cameriere che da ogni dove spuntano a riempirti il bicchiere. Impossibile vederci il fondo. 
Così come una serata improvvisata a Opera o al Niceto.
O a Le Bar o al teatro, cavoli, mi sfugge il nome ma che sta tra Junin y Corrientes...
...
Come quasi (praticamente) tutte le mattine, pure oggi, appena aperti gli occhi mi son detta, con atteggiamento deciso e un convincimento che per un attimo ci ho creduto davvero, insomma mi son detta: cascasse il mondo oggi non esco, non posso più uscire tutte le sere.
Ma ecco che, pian piano, Buenos Aires si sveglia, pian piano ti scivola addosso, e rientrando in casa dopo ore di straordinario al lavoro, un'amica ti guarda e ti dice: "dale, usciamo?"... e che ci vuoi fare? ovvio che usciamo... no?