giovedì 28 aprile 2011

...e la maledizione del choripan...

Il "choripan" è una cosa tanto buona quanto malsana. Un panino di pan comun tipo francesina (forse) o filoncino, insomma, un panino classico con un choriso tagliato a metà per il lungo e cucinato alla griglia con fuoco vero.
Il choriso è più o meno una salsiccia...  ma con un sapore differente, forse più argentino... anzi diciamo che è più una via di mezzo tra una salsiccia e un salame. Ma la cosa che mi piace moltissimo del choripan sono le salsine che ci si mette sopra, anzi dentro, e sono: la salsa criolla che è fatta principalmente con cipolle, pomodori pelati, peperoncino verde piccante, spicchi d'aglio, olio e aceto, e il chimichurri (che adoro!).
E proporio le mie adorate salsine questa volta mi hanno tradita, macchiando ahimè, il mio unico paio di pantaloni ancora viventi... segno inequivocabile che mi dovrò dedicare a breve allo skiopping...
Non consiglio di mangiare choripan molto spesso, questo per la verità è il secondo in cinque mesi... perché, se mentre lo si mangia si maledice tutto il tempo che è passato dall'ultima volta, quando si termina ci si ricorda anche il perché non lo si mangia molto di frequente. Non credo che Kaori-semba-che-voli ne mangiasse molti... forse i mafiosi ti riempiono le tasche di choripan per farti sprofondare più in fretta nel mare, altro che piedi immersi nel cemento!



lunedì 25 aprile 2011

Pellicole mentali

Più volte ho associato il mio passare attraverso la città e le situazioni che nascono in questo paese come a livelli di un videogioco, non nel senso di livelli da "affrontare" ma da assaporare nella sua stravaganza. Come se fossi una spettatrice attiva di uno scenario preesistente, strano e particolare, e io ci devo vivere e convivere ed esserne parte... o meglio, ciò che accade mi appare come pezzi di un film surrealista al limite dell'assurdo... 
E' cominciato tutto così, con una telefonata di un amico che mi proponeva una lezione privata di tango. Mi raccontò di questa persona conosciuta al pomeriggio in un corso di spagnolo che fa lezione di postura. La lezione era subito la sera stessa... Bene, dico, andiamo... La serata prometteva bene: lezione privata, cena e fine serata in milonga, alla Maldita Milonga. Di questo posto ho già parlato ma sprecherò di nuovo due righe, perché mi piace andare alla Maldita dove un'orchestra tipica di giovani musicisti ti fa sognare e passare due ore molto piacevoli. Suonano ogni due settimane e mi sono ripromessa che non me li vorrò più perdere... Anche perché è un'orchestra che fa bene ad orecchie e agli occhi...
Anyway, prima della lezione passo a casa di questo amico per un aperitivo prima di procedere con la serata. Tango di sottofondo per prepararci...
...
Arriviamo ben tranquilli alla lezione, pensavamo di essere in ritardo invece stava ancora terminando la lezione precedente, una lezione a tre coppie di americani... L'insegnante un inglese inglesissimo che insegna tango in Argentina... uhm... già strano...
Una signora strana, compagna d'insegnamento del maestro strano, ci dice di cambiar le scarpe. Eseguiamo la cosa nel mezzo di un mio primo imboresso generale. Cerco di calmarmi, Stefano mi supplica di fare uno sforzo e trattenermi. Impresa che si dovrà compiere nello spazio di un corridoio...
Quando arriviamo ed entriamo nella sala della lezione, vedo occhi ed orecchie attente ad ascolare il tizio che parla parla parla, parla di tango, spiega di tango, dice di tango ma non fa provare 'sti poveri americani... D'un tratto parte un tango, i "maestri" mostrano l'applicazione di ciò che stavano spiegando, e fin qua bene, solo che per spiegare si ballano tutto il tango, e si ballano pure il secondo e pure un terzo... uhm!? e noi? lì fermi a guardar solo? ...il tango si impara anche guardando, sì, ma più di tutto si impara ballando...
Vabbè, nonostante le mie gambe fremessero per ballare, e nonostante mi venisse da ridere tantissimo vedendo la supposta insegnante, sgraziatissima, ballare, attendo... Nel frattempo occhiate supplichevoli di Stefano per evitare le mie risa, effettivamente, moleste :)
...
Terminata la lezione, le coppie se ne vanno e finalmente i maestri son tutti per noi...
Michael arriva tutto sorridente, saluta Stefano... si rivolge poi a me chiedendomi da quanto ballassi tango. "Otto anni, anche se non sempre continuativamente, diciamo che ho iniziato otto anni fa", questa la risposta. Con un pizzico di soddisfazione vedo la faccia di Michael cambiare e perdere il sorriso... Il pensiero che gli si leggeva in volto era: E mo' come li intorto questi, non son turisti pivelli da fregare, di tango ne sanno...
Da questo momento partiva tutta una sequenza di situazioni assurde... la lezione non può cominciare perché terminano le batterie dell'I-pod, quindi ci incamminiamo verso casa di Michael. Ci dice che son solo due quadre ma ne avremmo camminate 15!! In tutta la strada Michael continua a dirmi che lui insegna un tango un po' aperto, non nell'abbraccio serrato perché il milonghero stretto è più difficile... perché bisogna essere davvero bravi per ballarlo, mi dice, nel milonghero non si può barare, gli errori si sentono tutti...
??? Eh...!? non potevo credere che stavo ascolando ciò da un "maestro"... insomma, la fiera del "metto le mani avanti"...
Entriamo nell'appartamento e vediamo i due che cominciano a spostare mobili allo scopo di creare uno spazio consono per una "lezione" mentre noi due guardavamo esterefatti tutto questo indaffaramento...
Insomma, non sto qua a spiegare tutta la sequenza di avvenimenti passati in un'ora e mezza, avvenimenti al limite dell'assurdo, dove le lacrime da imboresso oramai non provavo nemmeno più a trattenerle, mentre Stefano mi implorava un minimo di contegno, con 'sto tizio che straparlava di teoria di tango...
Insomma, nell'insieme una splendida lezione... non mi divertivo e ridevo così da un po'!!
Siamo usciti ancora con le guancie (io) doloranti dalle risa ed entambi con la sensazione di essere in un film e che cose così sono parte di questa città, bello viverle!!

domenica 24 aprile 2011

Un anno fa...

...per Pasqua si facevano le colombe fatte in casa con la pasta madre...
In questa Pasqua invece si mangia questo dolce qua: la Rosca.


Un dolce che richiama un po' la colomba e un po' una brioche, ma con una pasta più fitta e compatta, fichi canditi a decorare sopra una colata di crema pasticcera... Gnamme!!
Il dolce (e quindi le foto) non l'ho fatto io ma prossimamente, anche se non più a tema con la festività, proverò a farlo...
Oggi per festeggiare si va di provincia...

martedì 19 aprile 2011

Casa dolce casa

Oggi vi presento casa mia. Anzi, casa nostra... Anzi, casa di Giulia e Alida!!
E' un piccolo appartamentino nella zona di Reconquista, nella parte bellina dei pub (Irlandesi!)...  Ha una piccola cucina vivibile ma non abitabile, ma che ha "tutto" e fa molto bon bon... cucina che pian piano si riempirà di piccole e grandi cose per cucinare. Sicuramente non mi butterò alla pazza gioia comprando di tutto e di più, però di certo nella lista ci sarà una pentola per la pasta, una padella e la centrifuga per l'insalata... Poi lo so come andrà a finire... tipo: una pentola per il pollo al forno e un'altra adatta a fare il pane vuoi che manchino...? e le terrine...? e...? accipicchia, già mi vedo!!
Oltre alla cucina abbiamo un soggiorno ben luminoso e di una dimensione giusta... dimensione che mi ha già permesso una mini milonga casalinga una sera di ritorno da una cena ottima e due tanghi all'aperto in Plaza Dorrego. Non c'ero mai stata alla milonga del domingo e l'impressione è stata davvero ottima. Coppie più o meno brave, più o meno con scarpe adatte, più o meno di passaggio che si muovevano sul pavimento irregolare della piazza, danzando tanghi classici e bellissimi. Una marea di occhi attorno a vedere, scorgere, rubare e assaporare movimenti, situazioni e personaggi. Facce di gente che non penseresti mai potessero saper ballare tango...
Vabbè, rientriamo in tema: allora, nella nostra casetta c'è pure un bagnetto con bidet (!!!) e una camera da letto che piccola non è...
Tranne nel bagno e nella cucina c'è legno ovunque, un legno bello caldo e in ottimo stato.
Dalla finestra del soggiorno abbiamo anche la fortuna di scorgere tra due grattacieli un po' di rio. A volte ci sono navi che scorrono a volte nulla solo l'acqua e il cielo e i colori che cambiano.
Ecco un po' di foto, quelle belle le fa Alida (ottima fotografa) quelle mosse e un po' sgranate sono le mie :)

soggiorno by Alida
cucina by Alida
Alida
1/2 Tano Stefano
Cucina
Camera
Tano Carlo
Il Rio!!
...con Alida abbiamo deciso che chi passerà per questa casa dovrà per forza essere immortalato in almeno una foto... abbiamo già mietuto vittime!


E per finire... porto le prove della milonga casalinga...

lunedì 18 aprile 2011

Ma...

...vi rendete conto che io domani (o tra poche ore) andrò di nuovo a lavorare in uno studio di architettura di Buenos Aires....!? Buenos Aires... Sud America.
Veramente una cosa bellissima...

venerdì 15 aprile 2011

Ebbene sì...

La settimana di prova nello studio si è conclusa ma io da lunedì prossimo continuerò a venirci... 
...confermata...!!!
Evvaiiii...!!!

Gracias, Argentina!

È tutta ieri che non faccio altro che ringraziare, e non solo mentalmente, questo paese. Più volte agli argentini che abitano la mia vita in questo momento ho detto: "Grazie, grazie al tuo paese, grazie perché mi ha accolto a braccia aperte"... ed è proprio così... e di un grande abbraccio ne avevo particolarmente bisogno, un abbraccio che dura da quasi cinque mesi, un abbraccio grande moltissimi km quadrati, un abbraccio di quelli giusti.
Ieri è stato un giorno importante, altro cambiamento, altro movimento. Nuova casa! È passato solo poco tempo da quando dicevo che volevo muovermi da dove stavo ed è successo.
Lasciare il barrio dove ho mosso i primi reali passi argentini non è stata una passeggiata. Decidere di lasciare la gente che ti saluta per strada, il bar del cappuccino e medialuna, la pizzeria con la gente che è stata un po' una seconda casa, il supermercato (o casuin) sotto casa, il chino per le mangiate notturne, le stazioni delle metro, le milonghe da raggiungere a piedi... decidere di lasciar tutto, ieri, mi ha fatto un po' paura. Ma anche la consapevolezza che non voglio più ristagnare in situazioni che hanno esaurito l'effetto benefico. Dove stavo aveva un sacco di cose positive ma io ero stanca, volevo una casa un po' più mia, un luogo un po' più famigliare...
...stesso rituale...
Si parte a inscatolare dai libri (per fortuna non ancora molti) e via via tutta la vita che si impacchetta e il tuo spazio, che ti ha accompagnato giorno per giorno, si svuota... commentavo verso la conclusione dell'impacchettamento che è davvero sempre tutto uguale lo spostarsi, il traslocare, come il ritrovarsi a pacchi e valigie concluse con ancora una marea di cianfrusaglie che, una volta ammucchiate, formeranno un altro pacco, che anche se sembrava poca roba, alla fine non lo è mai!!
Sono arrivata in questo paese con una valigia semi piena e uno zaino... in cinque mesi non ho comprato quasi nulla, se non due paia di scarpe da tango e alcuni libri... Non mi capacito di come ieri sera avessi una valigia pienissima, due zaini pieni, due scatoloni(cini) pieni e un'ulteriore borsona di plastica con la roba appena lavata... Mistero! La moltiplicazione sola delle cose...
In ogni caso in un solo giro di taxi tutto è stato spostato nel nuovo appartamento. Appartamento in downtown, Reconquista y Marcelo T., non male... Non male affatto.
Con il taxi siamo arrivati alle 23.30 e la calle era ben ben piena di gente, vita, locali... Mi ha dato  belle vibrazioni.
...
Questa mattina ho chiuso definitivamente la parentesi Pasteur, consegna delle chiavi alla padrona, ultime cose in mano, ultimo caffè con leche e autobus fino alla nuova casa così da lasciar giù tutto quello che non avevo portato alla notte.
Due chiacchiere con Alida, la mia compagna di appartamento, e poi via in studio... che, sperando mi confermino, è a solo una quadra di distanza...

lunedì 11 aprile 2011

Dita incrociate!

Da giovedì sto vivendo una nuova e bella ansia aspettando lunedì... e questo lunedì è arrivato.
Piccoli passi in avanti... le cose pian piano sembrano ingranare.
La tanto attesa telefonata è arrivata e la bella notizia è una settimana di prova in uno studio di architettura, non ci credo tutt'ora. 
La settimana scorsa ho fatto due colloqui, uno il lunedì e uno il giovedì... e proprio il giovedì mi richiama l'architetto della prima intervista per propormi questa prova... Spero che vada bene. Io sono fiduciosa, però non mi illudo perché so che una settimana è un tempo mooolto breve per far capire che si è in grado di lavorare. O meglio, per convincerli...
Dico, ma zio billy, datemi almeno un mese... Cacchio!! In una settimana farò appena in tempo a capire dove cavolo è il bagno dello studio :)
Comunque sia, sarà un'esperienza, una bella esperienza e una grande opportunità...
...dita incrociate...

mercoledì 6 aprile 2011

90 dias más...

...altra trasferta in Uruguay e 17 timbri sul passaporto in totale...
Questa volta la permanenza in Uruguay è stata minima. Arrivo del traghetto al porto di Colonia alle 15.15... immediato check-in de vuelta e vidimazione del passaporto e alle 15.45 ero di nuovo sul traghetto per ritornare. Colonia, questa volta, non si è nemmeno accorta della mia presenza.
In tre ore totali ho fatto tutto e adesso mi posso tranquillamente rituffare in altri tre mesi sudamericani.
La ricerca di un lavoro che non mi ammazzi la schiena e le gambe continua, giovedì un altro colloquio di architettura! Vamos a ver si algo diferente se encuentra...
Per il momento il mio camerierato al Budabar continua, 4 giorni alla settimana e con un'infinità di scale da fare nelle 8 ore di turno... Sicuramente un lavoro utile per fiato e gambe. 
Già con questo lavoro (che forse mi metterà in bianco... chissà... o forse ancora non ho capito che lo dicono per dirlo e mai lo vedrò il contratto... e che forse devo ancora finire di farmi il callo argentino!) che mi da l'impressione di un guadagno, più il sogno di entrare in uno studio, la mia mente già vola alla mia prossima conquista: un appartamento SOLA!
Basta case condivise... 
Oggi andrò a vederne uno. Andrò solo per curiosità perché non ho i requisiti che mi chiedono. Primo: il problema della garantia che "gentilmente" me lo farebbero passare con SOLO 6 mesi di affitto in anticipo più 2 di deposito... Questo significa quasi 10.000 pesos di botto... Secondo: il recivo de sueldo, più comunemente chiamata busta paga il che implica un contratto di lavoro, che ovviamente ora non ho.
In questo momento ho ancora la speranza di incontrare una buona anima che si fidi e che mi affitti l'appartamento in nome di un probabile contratto che dovrebbe arrivare... chissà!? La vedo dura ma tentar non nuoce.
Nella casa dove sto ora pian piano la gente conosciuta se ne sta andando e sicuramente l'equilibrio che si era formato si modificherà. Io spero di rimanere qua, al massimo, solo un altro mese...