mercoledì 29 dicembre 2010

Malambo y Boleadoras!

Ieri sera al Porteño y Bailarin ho assistito ad un piccolo show di Malambo che una danza folkloristica ritmata da percussioni, passi rapidi a suon ti tamburo e ritmo e suono aggiunto dalle Boleadoras. 
Le boleadoras sono delle sfere di pietra legate a delle corde, inizialmente armi degli indigeni della Patagonia e Pampas e poi adattati e modificati per i Gauchos
Vengono ora utilizzate nella danza folcloristica argentina chiamata Malambo, queste vengono fatte roteare velocissimamente e a ritmi diversi, componendo figure e acrobazie varie velocità, sostenute.
Il ritmo tende ad incalzare man mano che la performance prosegue, provocando in chi assiste un trasporto sospeso, sempre maggiore. Di sottofondo, poi, il ritmo dei tamburi che si mescola e gioca e supporta il suono e il movimento delle boleadoras. Anche il gaucho di turno ha il suo perché, con sguardo fermo e profondo, velocità di piedi e di braccia fa tutta questa cosa (impossibile) con fluidità.
Vi lascio alcuni video così potete capire meglio di cosa sto parlando... Assicuro che visto dal vivo è cosa bella, specialmente se sei seduta in prima fila, giusta giusta in direzione della traiettoria delle boleadoras e pensi che se gliene sfugge una, sono cavoli amari... :)
Boleadoras - foto da internet
(per i pigri che non guardano i link!)

lunedì 27 dicembre 2010

La Glorieta

La milonga de La Glorieta si trova nel barrio di Belgrano... è una milonga all'aperto, sotto ad un gazebo stabile in mezzo al parco. Vista la calura estiva, ballare in mezzo a folate di vento è stato assai piacevole... L'ambiente è informale e tranquillo, con gente di tutte le età, compresi molti giovani.
Si balla tutti i giorni, mi dicono, peccato sia per me un po' fuori mano... 
Foto da sitoweb...
E da oggi ho il MIO primo vero thermos per bermi il mate e ne sono felice :)

sabato 25 dicembre 2010

Parole su Baires #4

Sembra il 15 d'agosto.
La città è deserta, ferma, stranamente silenziosa. Un passante ogni tanto, una macchina solitaria si muove lenta tra le vie sgombre da gente, macchine, cose e caos.
Il caldo avvolge tutto, assopisce, ovatta.
In cielo non una nuvola, solo azzurro, azzurro, azzurro. Un azzurro profondo e spesso.
Passeggio con in mano una nocepesca dolcissima e sugosa. Sono terrorizzata dal macchiarmi i pantaloni. Bianchi per lo più... ho troppa poca roba con me per permettermi il lusso di macchiarla.
Edifici d'intonaco bianco si stagliano sul cielo azzurro, sembrano immagini della Grecia, Santorini (esagerando), solo che non hai il mare e le forme bianche incollate sul blu sono quadrate e ampie...
Il calore di questo Natale estivo ti investe, ti trapassa la pelle, ti entra nelle ossa, si annida tra i muscoli... ti sale dai piedi, ti avvolge le gambe e ti smuove i sentimenti e provo un senso di libertà e possibilità da far girare la testa.
Libertà di stare con me, in compagnia mia e nulla più, ed immergermi con tutti i sensi aperti e ricettivi in questo giorno.
No, oggi non è solo Natale è qualcosa di più, ha ragione Lucy, è nascere ancora ed è rinascere ancora ogni giorno come in questi giorni.








BUON NATALE!

Sono sola fisicamente ma so che molti di voi sono qua con me a festeggiare assieme... :)
...e mangiatevi una fetta di panettone alla facciaccia mia perché qua, anche se c'è, di sicuro non ti vien molta voglia di mangiarlo...
Un bacio enorme e tanti auguri di serene feste a tutti voi.

venerdì 24 dicembre 2010

Nochebuena...

Nochebuena è la vigilia... quindi: Buona Vigilia a tutti!!
Qua la si festeggia molto. La si passa in famiglia e si aspetta la mezzanotte...
Poi, dopo aver mangiato, è usanza ritrovarsi con amici da qualche parte per bere qualcosa e finire di digerire la cena. Cenone che credo, visto il caldo che fa, che sia di entità minore di quello a cui siamo abituati noi nell'immaginario comune italiano.
Questa sera, appunto, se non crollo dal sonno sarò a brindare al Natale su di una terrazza all'aperto... una vigilia con già più di 30° è cosa strana.
Ieri sera eravamo tre italiani che avrebbero trascorso il loro primo Natale estivo... Venticello caldo, sandali, canottiera... che bella vita!!

giovedì 23 dicembre 2010

La Maldita Milonga

La Maldita sta su Perù 571, ci sono arrivata camminando... non è stato proprio un piacevole camminare anche perché mi son sbagliata e ho sottovalutato la distanza. Almeno un autobus ci stava...
Arrivo già accaldata di mio, sia per la camminata sia per la temperatura di questi giorni. Anche la notte l'aria che si muove è tiepida. In milonga si moriva!! Sembrava una sauna, dopo i primi due tanghi ho pensato che non sarei sopravvissuta... ma invece ce l'ho fatta!!
La cosa bella del La Maldita è che il lunedì e il mercoledì suonano dal vivo. Da quel che ho capito c'è un'orchestra tipica Orquesta Típica El Afronte che suona sempre in questo posto. Ieri sera hanno suonano dei tanghi bellissimi, si poteva, volendo, ballarne la musica, anche se valeva la pena solo ascoltarli (e guardarli)...
La gente che frequenta questa milonga è giovane e molto rilassata, meno formale di quella che generalmente trovi in giro... oltre ad aver ballerini molto gradevoli, con i quali ho ballato dei sentitissimi Tanghi.

mercoledì 22 dicembre 2010

...nuova cosa...

E' cominciata una nuova cosa, un nuovo momento, un nuovo periodo.
Ieri l'aereo che avrebbe dovuto riportarmi in Italia è partito senza di me... 
Quello che era cominciato come un viaggio di 35 giorni, per l'appunto "un mese o poco più" ha smesso o ha finito di essere viaggio ed è diventato altro. Sta diventando altro. Sta diventando un periodo di vita, l'apertura di una strada che non si sa ancora bene dove porterà ma che intanto è cominciata. Non ero sicura di continuare con questo blog, ma alla fine mi piace, mi regala un tempo bello. Magari non riuscirò a scriverci cose tutti tutti i giorni. Vedremo... Ho pensato di cambiarci il titolo, ma solo di poco. Diventerà "Tana per un mese (o di più)" e questo "di" avrà una valenza temporale che dipenderà dagli eventi e dall'evoluzione della situazione qui. In primis la conquista di un lavoro!
Da qualche giorno, sono in casa nuova, adesso sto tra Pasteur y Tucuman, un po' più centrale, vicina a due metro, in una zona un po' più colorita e verace.
E' una casa condivisa con altre persone. La scelta è stata dettata dalla bellissima impressione di Silvia, la proprietaria di casa che, oltre ad avere il nome di una mia carissima Amica, cosa che mi è piaciuta molto, ha davvero un modo morbido e accogliente... oltre ad essere esigente con il mio spagnolo, che migliora a vista d'occhio (o a suon d'orecchio...)
Questo anche grazie alle lezioni one to one di spagnolo che ho ricominciato a fare con una nuova professoressa davvero brava e ben preparata.
La nota dolente è la cucina, quando ripenso alla mia cucina ben fornita e attrezzata di tutto, che avevo a Nottingham, mi viene un tonfo al cuore... se penso che l'anno scorso, più o meno in questo periodo, stavo facendo per Natale panettoni casalinghi con tanto di pasta madre e che qui non posso quasi nemmeno fare una pasta vista la scarsità di materiale e utensili... ecco, mi sento mancare.
Se penso che poi non ho con me la mia pasta madre, ecco, questo fa ancora più male... e se poi guardo il forno inutilizzabile... ecco, lasciamo perdere. Però ho scoperto che volendo si può andare a farsi cucinare le proprie cose nelle pasticcerie e nei panifici, è un servizio che offrono, non tutti, ma è abbastanza comune... ecco, eventualmente... 
...
Ieri sera sono stata ad una "festa" su di una terrazza... festa che, quando mi era stata proposta, avevo rifiutato perché, appunto, sarei dovuta essere stata su di un aereo. Visto che non c'ero su quell'aereo ho deciso di andarci.
La festa era sulla terrazza più alta del Palacio Barolo dove, al 16° piano, è allestito un negozio di vestiti da tango.
La storia di questo palazzo è molto interessante perché è stato costruito ispirandosi e seguendo la Divina Commedia.
Senza che mi metta a riscrivere tutto, vi metto un po' di link per i più curiosi...
Scritto da: SaraCiaffi e Wikipedia
...
Prometto che mi dedicherò con più scienza alle foto, per ora vi cuccate queste:







Altre non me le fa più caricare perché blogspot mi dice che ho raggiunto il limite massimo di archiviazione per le foto... dovrei comprare spazio aggiuntivo... Mannaggia!! cercherò di trovare una soluzione!!

martedì 21 dicembre 2010

Si ringrazia...

...per il lungo sostegno alla pianificazione di questo viaggio 
e per la riuscita dello stesso...:


la mamma,
il papà,
Roberto,
Michele,
Silvia,
Francesco,
Valentina,
Maurizio,
Dijana e
Marco (x2)


Ah, e ovviamente me stessa ;)


Buena suerte a todos!!
Besos...
Giulia



domenica 19 dicembre 2010

Cibi e non solo

Oggi è stata una domenica all'insegna di un altro sguardo generale alla città.
Ho rivisto luoghi in cui ero già passata e sono stata in altri che non conoscevo.
La giornata è cominciata con una sveglia tranquilla dopo una serata in milonga... Mate per colazione come rito vuole e poi... pranzo a Palermo Hollywood in una pizzeria che fa una delle migliori pizze di BAires... 
Da super scema non mi sono annotata né il nome del locale, né l'indirizzo... ma cercherò di recuperarlo in qualche modo. 
La pizza era davvero buona, diversa dalle nostre italiane ma comunque davvero un buon prodotto, mangiata assieme alla birra Patagonia, mai provata prima e anch'essa decisamente OK!!

 

Nonostante avessi già mangiato da non farcela più, arriva il dessert, non ho potuto rifiutare, e ho fatto bene: si chiama Deseo di Chocolate (desiderio di cioccolato) e credo che sia ironico visto che di ciccolata vera e propria non ce n'è...
Il dessert consiste in un browne (dolce inglese morbido, che ha del cacao nell'impasto ma non cioccolata pura) con una pallina di gelato alla vaniglia sopra, il tutto INNONDATO di una crema a base di dulce de leche, con pezzi di mandorle a decorare... dire che fosse spettacolare è poco!!



...a Buenos Aires (sempre in Av. St Fe) trovi molte cose, tra queste c'è El Ateneo che sarebbe una libreria... ma che non è solo una libreria... diciamo che è un posto un po' unico al mondo!!




Gironzolando ancora un po' dalle parti di Recoleta, sono riuscita finalmente a vedere il "fiore" d'acciaio che dovrebbe aprirsi e chiudersi a seconda del sole, quando sorge e cala... attualmente non funziona... credo che sia perché qui è sudamerica :)


Facoltà di Giurisprudenza
Nonostante fossi ancora bella pienozza dal pranzo il pomeriggio si è concluso in uno dei caffè più conosciuti della città Las Violetas dove era pienissimo di cose buonissime e di dolci invitantissimi... Piccolo difetto? Le porzioni: enormi!!
Qua si è mangiato una specie di millefoglie dove al posto della crema c'era il Dulce de Leche... pare che sia un ingrediente che non manca mai nei dolci.



Persino queste "banalissime" pastine, sotto alla crema hanno il dulce de leche...

Uno...

...dei mesi più belli degli ultimi anni...
Poi penso che ci ho messo trent'anni per sentirmi così, in una vita media di 75, e mi vien male... :)
Anyway, meglio tardi che mai!! 
Assolutamente sì!!

sabato 18 dicembre 2010

Oggi...

...oggi è un mese esatto che sono atterrata a Buenos Aires. Argentina. Il tempo è volato, davvero.
Se devo fare un primo bilancio devo dire che sono pienamente soddisfatta di come il tutto sia andato fin'ora. L'entusiasmo che avevo e che ci ho messo in questo viaggio, per partire in primis, non mi ha ancora lasciata nonostante possa aver avuto e ci siano stati dei momenti più o meno difficili e sconforti più o meno grandi. Ma anche quelli erano in previsione e facevano parte del gioco.
Oggi è meno caldo dei 31° di ieri. Questa notte ha piovuto, per fortuna, e l'aria si è rinfrescata e lavata da tutto il pulviscolo e lo smog della città. Ci sono ancora tante, troppe, macchine e furgoncini vecchi, con marmitte rotte e probabilmente con motori che vanno ad olio per lampade come carburante che girano la città. E le nuvole di fumo denso e nero che lasciano ad ogni partenza sono un ottimo allenamento per battere i futuri record mondiali di apnea. Altro che marmitte catalitiche dell'Unione Europea...
La pioggia di questa notte batteva sui vetri della terrazza. Era una pioggia dalle singole gocce chiare e scandite. Come le gocce che battono sulle tende nei campeggi. Una ad una le puoi distinguere e lasciarti cullare dal suono, se vuoi. Oppure no.
Ieri sera mi sono addormentata pensando che oggi sarei andata al Tigre, anche se una sveglia non l'avevo messa, ma preferivo andarci con il sole che oggi però non c'è. Quindi niente. Pazienza.
Sì, la temperatura oggi è decisamente calata...
...
Quante cose sono successe in un mese. Quante ne sono cambiate. Arrivi ad un punto dove la vita ha una velocità, poi cambia, si velocizza... ma di una velocità bella, una velocità rapida, una velocità che ti fa solo vivere più cose, vedere più cose, provare più cose, capire più cose.
Che ti fa cominciare a far fare colazione con il mate invece che con il caffè, ad esempio :) e che ti fa ripetere che sì, Giulia, avresti dovuto comprartelo il thermos piccolo per il Mate, così eviteresti di fare tutto quel macello con l'acqua ogni volta!!
Che ti fa capire che gente sorridente al mondo ce n'è... e molta. 
Argentina, che paese enorme... l'altra sera alla cena mi raccontavano di alcuni spostamenti che i ragazzi hanno fatto. Per viaggio e per lavoro... sono distanze che non possiamo immaginare. Mi raccontavano di ore, ma ore!, di nulla e niente da attraversare per raggiungere altri posti e città. Una strada e attorno nulla, deserto, sassi, polvere e arbusti. No, noi italiani non ce le immaginiamo distanze così.
...
Devo assolutamente trovare una ricetta attendibile per le enpanadas, così pure per l'humita... No, non posso lasciarmele sfuggire.

venerdì 17 dicembre 2010

Pizza con www.largentina.org

Ieri sera cena di largentina.org per salutare il 2010 che a breve ci lascerà e per farsi un saluto, e un brindisi generale, tra tutti gli italiani e non solo che girano, più o meno, attorno a questo splendido blog e per l'Argentina, prima che le varie festività natalizie e i vari spostamenti/impegni/ritorni ci divida.
La serata è stata davvero bella e piacevole. Tanta gente e tante storie...
Abbiamo mangiato in una pizzeria "napoletana" dal nome un po' strano "Siamo nel Forno" in Costa Rica 5886, gestita da un argentino che anni fa si spostò a Napoli per studiare ed apprendere l'arte della pizza. 
L'appuntamento era alle 20.00 e io ci sono arrivata 10 minuti prima (dopo già essermi bevuta una birretta ghiacciata in un baretto qualche angolo addietro per rallentare il mio arrivo)... mentre son lì che aspetto vengo affiancata e salutata da uno degli organizzatori (che non conoscevo), sua moglie e uno splendido cucciolo di uomo di neanche 2 anni... Dopo i saluti e le presentazioni mi dicono scherzosi che quando erano passati con la macchina, vedendomi lì seduta, avevano capito subito che io fossi la "nuova" italiana vista la mia eccessiva puntualità ancora troppo poco sudamericana :)
...
La tavolata in cui mi trovo è bella e varia e molto allegra. C'era sia un gruppo già conosciuto al mio arrivo a Baires, con cui sono uscita una sera, che gente nuova...
La coincidenza più sensazionale è stata con un italiano seduto accanto a me: anche lui di Padova. Per la precisione di Brusegana a circa un chilometro da dove abito io. Poi viene fuori che lui è a Baires da due mesi e io da uno, vabbè... ma che prima, fino a settembre, viveva in UK. Che coincidenza, pure io... e che ci ha vissuto per 4 anni. Cribbio, che coincidenza, pure io... Ma che abbia vissuto per 4 anni a Nottingham, di cui 2 a Lenton... beh, questo ha davvero dell'incredibile!!!
...
La serata si è srotolata bene tra discorsi vari, pizze e dessert. Conoscere di persona i volti di chi sta dietro a questo blog ben fatto (e dietro a trasmissioni radio) mi ha dato molta gioia... Così come pure i loro sorrisi.
Avrei voluto fare tantissime foto, purtroppo (e non è la prima volta) mi son scordata la scheda della memoria nel computer... che nervoso!!







E per i miei amici fan di L'eternauta... (sì, oltre che al fumetto che cercherò a breve!)

Ah, oggi è un mese esatto da che son partita dall'Italia...

giovedì 16 dicembre 2010

Inflazione

Entro i primi dieci giorni di permanenza Bairesiana ho spedito delle cartoline. Costo del bollo 7 pesos.
Ne avevo avanzate un paio, che ho spedito tipo una settimana dopo, o poco più. Una volta al bancone del Correo, il commesso guarda il bollo e mi fa: ma guarda che è aumentato. Adesso il bollo per l'Europa ti costa 8! :[
Idem per il mio bicchiere di succo d'arancia a San Telmo. Che da 5 è passato a 6 e che ora è già a 7 pesos...

mercoledì 15 dicembre 2010

Fa caldo!

E non poco... ma almeno non è umido!!
...e vedere Babbo Natale per strada vestiti di tutto punto con questa calura, oltre a far strano fa anche "pena" :)
Poretti... io solo in canottierina a volte mi sento morire.

martedì 14 dicembre 2010

Patchwork

Questa foto sembra un patchwork, un puzzle, un assemblaggio di edifici, un fotomontaggio... Sembra una città finta, una cartellone, un'accozzaglia di edifici disparati e differenti (o indifferenti) tra loro... invece è quello che è: un lato della Plaza de Mayo!
In questa giornata è venuto giù un acquazzone incredibile, un'ora di pioggia ininterrotta... una pioggia che ha lavato il cielo. 

lunedì 13 dicembre 2010

Parole su Baires #3

La giornata di ieri l'ho passata a gironzolare per le strade un po' a naso, senza piantina, avendo solo in mente una direzione.
Sono uscita alle 5 già con le scarpe da tango a tracolla camminando giù per St. Fe in direzione downtown per raggiungere Riobamba, la calle dove c'è la milonga Porteno y Bailarin.
Sono uscita senza macchina fotografica perché avevo voglia di meno cose a cui badare. Non lo rifarò più visto quante cose ho incontrato che meritavano una foto...
Tipo, oltre ad un palazzo bellissimo che non so cosa sia, un ragazzo all'angolo di una strada che srotolava la bobina di un film. Lui in mezzo a questo nastro, questo serpente di pellicola srotolata a terra, tra i suoi piedi, mentre una luce bellissima lo colpiva. Mi sarebbe piaciuto fotografargli i piedi, riuscendo a cogliere la suddivisione dei fotogrammi che si intravvedevano sulla pellicola a causa del sole.
Camminando mi sentivo leggera, felice, a posto. Continuerò a ripetere fino allo sfinimento di quanto gli argentini siano un bel popolo. Magari sono solo i porteni, ma non credo...
...
Mentre mi perdevo nella zona tra Corrientes, Callao e Rivadavia, purtroppo sono passata per la casa di una famiglia, una famiglia di strada. E questa volta ha toccato il cuore. In città ci sono molti, molti senzatetto. Di varie età che dormono per strada senza niente. Alcuni si accampano in un modo un po' più stabile, in capanne come quelle che per gioco mi facevo io da piccola in giro per casa o nel giardino dei nonni, con scatoloni e stoffe e ciò che trovavo. 
Solo che io giocavo. Loro così vivono.
Ma la "casa" senza tetto di questa famiglia è stata qualcosa di davvero toccante.
Su di un ampio marciapiede, dalla parte della facciata dei palazzi c'erano alcuni scatoloni capovolti, stoffe, un fornelletto e delle pentole. Un po' oltre un divano, sfondato e consunto e un uomo e una donna sedutici sopra.
Sul ciglio del marciapiede, allineate altre cianfrusaglie a delimitare la "proprietà"... seduti a terra, giocando con praticamente nulla, tre bimbi dai 4 ai 7 anni. Giocavano lì ai piedi del cassonetto... All'angolo un bancale posto in verticale con vestiti appoggiati su ogni listello di legno, come armadio o stendino. Loro erano lì, con tutta la loro intimità famigliare in vista. Una casa davvero aperta. 
Immaginate un soggiorno, con una famiglia che lo abita in una normale domenica pomeriggio. Solo che adesso altra gente che non è la tua famiglia aspetta l'autobus affianco al tuo armadio. Altra ti passa camminando tra te e i tuoi bimbi. E tu sei lì, e ai tuoi bimbi non puoi altro che offrire cose vecchie, cielo e amore.
...
Mi sono imbattuta poi in una libreria bellissima che sta anch'essa su St. Fe, piena di volumi vecchi e una bella musica di sottofondo. L'avevo già notata giorni addietro perché lì ci vive anche un gatto. Un gatto bianco e nero che spesso se ne sta lì accovacciato sopra i libri a sonnecchiare sbirciando di tanto in tanto i passanti sfilargli davanti.
Ieri l'ho incontrato mentre passeggiava tra i "suoi" scaffali, muovendosi tranquillo tra tutti quei libri.
Ho chiesto se magari ci fossero qualche fumetto, magari edizioni originali, non ristampe, ma purtroppo niente da fare. Niente fumetti in questo posto. Peccato.
...
Passando affianco ad un'edicola vengo presa dalla voglia di comprarmi -finalmente- la guida degli autobus. Visto che, come vi dicevo, degli autobus non si sa né quando passino, né dove vadano, né il percorso. Almeno per me, poi un sacco di gente li prende e io penso che loro sappiano dove stanno andando :) ...quindi... pure io li voglio prendere questi autobus, specialmente per muovermi la sera quando è ancora presto per un taxi ma troppo tardi per la metro... come l'altra sera che io il 15 mica l'ho trovato!!
Vabbè, che dire... comprata la guida appena l'ho aperta ho pensato: e mo'? che me ne faccio di quasta roba incomprensibile... ma non è così: bisogna solo studiarla e dopo "ore" di studio ho capito come funziona. 
Allora: Tutta Baires sulla pianta generale della Capital Federal è divisa in quadranti (zone) da 1 a 29a, ogni zona è suddivisa ulteriormente da una grata identificata con numeri da 1 a 7 verticalmente e da A a E orizzontalmente. C'è una zona stampata per ogni pagina, con a fronte la stessa graticola identificativa ma SENZA la mappa stampata sotto, con solo segnato nell'angolo in alto a sx il codice identificativo di ogni quadrante tipo (e nell'ordine) A1, A2, A3...
Mò viene il bello. Primo: bisogna trovare la casella nella mappa da dove tu parti (es C2 area 5). Secondo: trovare la casella dove vuoi arrivare per esempio Plaza de Mayo (C1 area 3). Ecco, nella pagina a fronte ad ogni zona, vai nel quadrante corrispondente a C2 e lì trovi una serie di numeri. 
Sono i numeri degli autobus che passano di là. Nel mio quadrante di partenza ho ben 17 linee che transitano. Fai lo stesso nel quadrante d'arrivo (altri 15 numeri) e, SE, trovi nelle due caselle numeri uguali... ecco, quello è l'autobus che ti porterà dove vuoi tu. Intuitivo, no?
So già che mi perderò un sacco di volte :) 
E poi, le fermate: non sono mica segnate e nemmeno ben visibili sulla strada. Ogni tanto vedi capanelli di gente e lì sai che ce n'è una. Oppure, nelle fermate più grandi e gettonate c'è pure una tettoietta e allora lì è facile :)
...
Ho camminato tutto il pomeriggio, ero così felice che una fame enorme mi attanagliava lo stomaco e avevo voglia di carne. Cercavo un ristorante per una buona e sugosa Bife de Lomo... Ma credete che l'abbia trovata?? Già era domenica e molti posti erano chiusi e poi dove camminavo io sembrava il quartiere delle pasticcerie. A dozzine e dozzine ce n'erano, ma di ristoranti nemmeno l'ombra. Ormai sull'orlo dello sfinimento per fame incontro Medio y Medio un posticino carino, non quello che cercavo ma almeno un posto per mangiare e mangiare cibi locali.
Sono stata felicissima della scelta, l'ambiente era davvero ottimo e la signora aveva un sorriso che era casa.
Su di una parete di questo locale c'era un cartello colorato che diceve:
"Bebed con alegría y Amad con maestría que de eso se trata la vida..."
E allora, buona vita a tutti!

domenica 12 dicembre 2010

La calma

Una cosa che mi piace molto è la calma del sudamerica. 
La gente, almeno mi pare, è meno di corsa e meno affannata... io da europea inglesizzata faccio ancora fatica a calarmici dentro. La lentezza del commesso al supermercato mi irrita non poco. Ma il mio irritarmi è solo mio, perché lui non accelererà... che fretta c'è?
Qui è un po' come il nostro sud, è tutto più easy-going.
Qua il caffè non lo prendi al bancone del bar, di fretta. Qua ti siedi al tavolo e aspetti che te lo portino con il bicchiere d'acqua. Perché se non hai il tempo di sederti 5 minuti per un caffè, allora tanto vale. Che te lo prendi a fare 'sto caffè? Non è un sorso di liquido per ricaricarti e farti ripartire in fretta e più energico. No, il caffè è un momento. Un momento per te, un piacere.
Ieri sera dopo lezione, dovevo correre in un'altra milonga dove mi stavano aspettando. Scendo giù nella metro ma l'ultima corsa se n'era già andata... il personale che gestisce la stazione mi dice di prendere la metro in direzione opposta per una fermata e poi autobus...
Scendo giù e aspetto. Aspetto. Aspetto... continuavo a guardare l'orologio... Niente metro e aspetto. Dopo un po' mi convinco di aver capito male e me ne ritorno su.
L'uomo della stazione, prossimo alla pensione, da 12 anni sempre a lavorare nella stessa fermata, con sguardo stupito mi chiede che ci facessi lì su... rispondo che la metro non arriva!
Mi sorride e mi fa, tranquilla, ci vuole pazienza, la metro arriva sì, ma tranquilla che fretta c'è?
Già, mi chiedo: che fretta c'è? Nessuna...
Me ne riscendo giù e mi rimetto ad aspettare, pensando che correre sempre così di fretta in avanti, nel tempo, non mi permette di esserci nel presente.

sabato 11 dicembre 2010

El Nacional

Ieri sera sono stata al teatro El Nacional, in Av Corrientes 960 (proprio in centro, vicino all'obelisco).
Ho assistito allo spettacolo di Ariel Ardit & Orquesta Tipica: il mio primo concerto con orchestra di Tango. L'ingresso, seduta sulla galleria superiore ma in seconda fila è costato 80 pesos, circa 15 euro... non dico altro. Andare a teatro in un posto ottimo per quella cifra è davvero cosa buona.
Oltre all'atmosfera bella che dà un teatro e all'acustica ottimale, cantante e musicisti erano davvero bravi. Oltretutto un'orchestra molto giovane, tutti più o meno sotto i quarant'anni. 
Il cantante, Ariel, ha una voce limpida, chiara, calda e profonda... Oltre ad un bellissimo modo di stare sul palco e una simpatica interazione con il pubblico.
L'orchestra era composta da numerosi elementi, proprio come le orchestre anni '40 che suonavano dal vivo nelle milonghe. Ieri sera c'erano tre violini, una viola, un contrabbasso e ben quattro bandoneon e pianoforte.
Devo dire che appena hanno cominciato a suonare, una intensa voglia di ballare si è impossessata di me. Ma non solo di me, volgendo lo sguardo in giro si notava molta gente tenere il tempo in un modo molto sentito e molto ballereccio... :)
Lì ho provato ad immaginare che bello che dev'essere stato un tempo, trovarsi in milonga, con una orchestra che canta per voi tutta la notte... 
Poi lo spagnolo argentino è proprio bello da sentire.

Alcuni brani in cui canta:
Ah! oggi per la cronaca è il "Dia internacional del Tango" e lo si festeggia in tutto il mondo per ricordare la nascita di due grandi del tango: Carlos Gardel, (nato l’11 dicembre del 1890) e Julio De Caro, del 1899.
Oggi ci saranno eventi tangueri sparsi per tutta la città.

venerdì 10 dicembre 2010

Feticismi...

Eccole! Eccole!
Sono arrivate... loro, le bimbe su misura :)
Scamosciato rosso e intarsio luccicoso oro/rosso, tacco fino da 9 cm, suola di bufalo per scivolare meglio e per una maggior flessibilità della scarpa. Calzatura perfetta...
Adesso ci resta solo che inaugurarle :)