martedì 30 novembre 2010

La Boca

La Boca è un quartiere più caratteristico che autentico. Magari era così molti anni fa, ma a forza di mantenerlo tale ha perso la sua autenticità. La parte del Caminito è quella maggiormente conosciuta quando si nomina La Boca ed è assai turistica, ovvio. Piena di colori, bancarelle, mini show di tango e ristoranti. Non mi sono addentrata oltre visto che tutti me lo hanno sconsigliato, ho camminato avanti ed indietro per la zona del caminito gustandomi un po' il mio ruolo da turista.
Questa mattina decido di raggiungere La Boca in autobus. Vinco la paura di prendere questi robi che non sai né dove portino, né quando passino... Ma ogni tot frequente il numero che ti serve passa, boh...!? Comunque io ero forte del fatto che Soledad mi disse: il 152 passa per Santa Fe e fa capolinea a La Boca. Come sbagliarsi, no!?
Monto, biglietto 1,25 pesos... e parto... la guida di questi robi è allucinante, le linee tracciate a terra delle corsie sembrano sono delle decorazioni sulla strada... qui si passa da parte a parte come e quando si vuole. O almeno questo è quello che penso, ma una "regola" magari c'è visto che non vedo incidenti ogni 15 metri!!
Mentre l'autobus avanza tra le strade di Baires comincio a notare i primi addobbi di Natale, sia nelle vetrine dei negozi che per le strade. Certo che vedere i festoni che si distendono da parte a parte di una strada sorretti da alberi rigogliosi di foglie fa un certo che.
Salita alle 10.15 arrivo a La Boca alle 11... corsie preferenziali per autobus inesistenti, nonostante di corsie ce ne siano almeno 4 in ogni carreggiata... Ad un certo punto il conducente  si ferma, annuncia la fine corsa e, indicando avanti a sé, mostra da dove comincerà Caminito.









Alle 12.30 mi fermo a mangiare, decido di rimanere a caminito per pranzo, ho consapevolezza di essere in un posto per turisti, ma mi va. Alla fin fine sono una turista pure io.
Cerco il posto meno "finto", se esiste. Ne scelgo uno che, innanzi tutto non mi ha fermata per strada con biglietti del menù o offerte varie... e dove seduti fuori ci sono delle coppie di mezza età che appaiono meno turisti di altri e ciaccolano allegri.
C'è il sole e tutto attorno brilla. Dio, che bisogno di sole e di luce che avevo!
L'aria che mi passa tra i capelli è tiepida.
Intanto che aspetto i miei ravioli con spinaci e "seso" conditi con tuco (salsa di pomodoro) coppie si fanno fotografare in pose di tango con dei "ballerini" o due agghindati come tali...
Non vi dico cosa sia il "seso", che fosse qualcosa che non mi faceva impazzire lo avevo intuito dal gusto... non ho indagato oltre, ma mi son detta tira dritto... male non farà... L'ho scoperto solo a casa cosa cavolo fosse, e vi giuro: MAI PIU'!! :[




Ritornando decido che il caffè lo prenderò alla Confiteria Ideal che ieri era chiusa: credevo meglio... mi è apparsa un po' spocchiosa. Ma sono contenta di esserci stata, l'avevo sentita nominare troppe volte... Mi incammino verso casa felice della giornata.



Adesso dal cielo di Baires scendono gocce. Improvvisa la pioggia. Anche Baires piange!
Tanto!

lunedì 29 novembre 2010

Recoleta...

Oggi ho passeggiato per le strade di Recoleta, quartiere tra Palermo e Retiro.
Spizzicando empanadas comprate in una pasticceria piccina e poi, ciondolato a zonzo con il gelato in mano, fino ad imbattermi nel cimitero di Recoleta dove è sepolta Evita.
Recoleta è un bel quartiere, con begli edifici... e un albero enorme enorme...
...
Questa sera ho mangiato la sandia (anguria), già anguria in dicembre :) 
Che bella cosa!! Anguria mangiata col pane. Un sapore che mi rimanda fortemente alle mie vacanze di bimba.
Niente tanghi questa sera, la nuova scatola di cerotti la inaugurerò domani a lezione da Maya!!









 (la pubblicità "make a wish" si staglia sopra il cimitero... :] )


Porteno y Bailarin

Pure questa è una milonga e parlerò nuovamente di tango. Portate pazienza, oltre alla voglia di sole, il tango è un altro dei motivi principali di questo viaggio... 
Porteno y Bailarin, Riobamba 245, tra Sermiento e Peron, zona Balvanera.
Ieri sera il mio umore non era al massimo per ballare, ancora stanca dalle 5 ore di tango della sera prima e da tutto il pomeriggio a zonzo per San Telmo. Nonostante ciò mi preparo ed esco...
Arrivo in milonga verso le 22.45, non c'è molta gente... cerco un tavolo non riservato e mi siedo.
Nel giro di pochissimo la sala si riempie così pure i vari tavoli... La gente balla. La gente balla molto bene... Tutti con un elegante estilo milonguero (per intendersi è lo stile più vicino, piccolo, fatto di piccoli passi, quasi fermi lavorando molto sui giri) io guardo e faccio foto. Per fortuna la bimba questa volta l'ho portata.
Nessuno mi invita. Provo a mandare un messaggio al signore della sera precedente, credito esaurito... Ah benon! Aspetto. Fotografo. Guardo... Mi dico ahia, qua le coppie son già formate e in più mi rendo conto di essermi seduta sul posto sbagliato, visto che da lì non potrò mai incrociare sguardi maschili... Mannaggia. 
Poi anche l'atmosfera era strana... 
Ad un certo punto, miracolo, un tizio seduto accanto a me mi chiede di ballare. Un americano che non ballava pure bene. Di quello che "diceva" ballando si capiva poco o niente. Poi mi racconta che balla da 12 anni... panico, allora forse sono io, mi dico. 
Fortunatamente dopo un po' un altro signore mi chiede di ballare. Renè il suo nome, stazza, viso e abbronzatura da marinaio. E qui le cose vanno decisamente meglio... Cominciamo con il milonguero per aprirci poi allo stile salon, più arioso e forse quello che la gente associa di più al tango.
A fine tanda scopro che Renè è italiano. Pensionato di Genova che fa l'estate in Italia e l'inverno a Baires... Invidia!! :) Renè però da moltissimi anni frequentava la città per lavoro... Un portegno acquisito, anche nel tango si sente.
Poi mi dice: "qua tutti ballano praticamente milonguero, ma tu sei più salon, dove è normale voler e dover anticipare per paura di non essere pronta. Ma il tango milonguero è più esigente e ti insegna di più, perché devi saper aspettare..."
...
Torno imbambolata al tavolo e mi annoto questa frase sulla salvietta. 
...
La serata continua ballando sempre con Renè e l'americano. 
Mentre ormai un po' stanca, me ne sto lì al tavolo pensando se andarmene o meno, un signore argentino mi invita. Oh, finalmente una tanda come si deve. Eccolo, lui, il tango, la musica che ti prende le gambe e l'unione con l'altro. Ecco l'abbandono. Ecco il trasporto e il dirsi sì sono qua, ti ascolto. Il signore argentino balla milonguero e io cerco di sfoderare la mia pazienza, e aspettare, e aspettare, e aspettare come diceva Renè. Finisce la musica ho il cuore caldo e l'anima serena. Mi dico che meglio di così non potevo finire. Ma non finisco, non ce la faccio, cedo ad un altro invito e anche questi balli volano bene e mi nutrono di un contatto con l'altro e il mondo...
Adesso però basta davvero. Ho i piedi a pezzi e sto benissimo. Mi cambio le scarpe. faccio due passi in direzione bagno e un signore mi ferma mi guarda i piedi e mi chiede di ballare, gli rispondo di no indicando i miei piedi senza scarpe. Con un sorriso unisce le mani come in preghiera e mi chiede per favore di ballare con lui. Una tanda sola. Di fronte ad una cosa del genere non posso dire di no. 
Ritornata al tavolo ricalzo le scarpe. Cominciamo a ballare. Lui mi fa volare ancora di più. Sono dei tanghi bellissimi. Senza nessuno sforzo mi conduce dove vuole, e io seguo, e io mi dono, e io mi affido. Alla fine di tutto mi dice di essere un maestro di Tango e che mi fa, praticamente: "poretta, ti ho vista ballare prima ed essere strattonata dagli uomini precedenti..."
Insomma, come si dice: essere vista, fermata e richiesta da un maestro di Tango non ha prezzo, per tutto il resto c'è mastercard!! 
(che poi questo maestro conosce --Dio che piccolo il mondo-- la mia prima maestra di tango di Venezia e che c'è pure stato a Venezia per delle esibizioni).
Grazie, Jorge "El Turco"!!











domenica 28 novembre 2010

La fiera di San Telmo

La fiera (o mercato) di San Telmo c'è ogni domenica e banchi e banchetti e coperte per terra si snodano tra Plaza Dorrego e Defensa. C'è ovviamente un po' di tutto... dai gioielli artigianali a vestiti, da libri a dischi, ninnoli di ogni sorta e mates di ogni genere. Cibo, venditori ambulanti di caffè in thermos, "spremutari" e mandorle dolci... Artisti da strada e suonatori... Insomma, una fiera :)